Sindrome di Stoccolma e schemi Ponzi, qual è la correlazione?

Mike, cosa c'entra questo titolo con le criptovalute?

Carissimi Hivers, mi riferisco alle vittime di Ponzi e/o di truffe. Se leggete fino alla fine, lo capirete.

Breve introduzione:

Nel cinema e in televisione, la sindrome di Stoccolma viene spesso definita come il legame un po' paradossale che a volte si crea in un rapimento tra vittima e rapitore. Tuttavia, secondo la letteratura scientifica, si tratta di una condizione psicologica che si verifica piuttosto raramente. Infatti non è inclusa in nessun sistema di classificazione psichiatrica internazionale. Si tratta di un meccanismo di difesa inconscio, non di una libera scelta, che permette al soggetto di superare situazioni di stress molto elevato.

Sindrome di Stoccolma: cos'è?

La sindrome di Stoccolma può essere definita come una condizione psicologica che porta all'instaurarsi, come dicevo poco sopra, di relazioni affettive tra le vittime di un rapimento e i loro rapitori. Si verifica cioè quando una persona, trattenuta contro la sua volontà, inizia a provare sentimenti positivi e persino affettivi nei confronti dei suoi rapitori. Sembra però trattarsi di una risposta automatica e inconscia al trauma del rapimento, non di un comportamento deliberato e cosciente.

Un meccanismo di sopravvivenza

In situazioni di pericolo e terrore, le persone spesso tendono a stabilire relazioni emotive con i loro aguzzini come meccanismo di difesa e sopravvivenza. Nel caso del rapimento, se il rapitore tiene in vita gli ostaggi, la tendenza della vittima è quella di pensare che essere gentile e comprensivo aumenterà le possibilità di sopravvivenza. Quando una vittima sente che la sua vita dipende totalmente da un'altra persona, tende a sviluppare un meccanismo di attaccamento psicologico, sperando di evitare la morte. Si tratta quindi di una modalità di sopravvivenza messa in atto dal nostro cervello per sopportare una situazione traumatica e spaventosa.

Perché si chiama sindrome di Stoccolma?

Il nome risale alla rapina del 1973 alla Sveriges Kreditbanken di Stoccolma, in Svezia. Il termine è stato coniato dallo psichiatra Nils Bejerot, che ha aiutato la polizia a negoziare con i rapitori. Quel giorno, due ex detenuti si barricarono con quattro ostaggi nel seminterrato della banca. L'assedio durò sei giorni e la cosa sorprendente fu che, durante il rapimento, le vittime stabilirono un rapporto affettivo con i rapinatori.

Inoltre, dopo il rilascio, gli ostaggi si erano affezionati a tal punto ai rapitori che si rifiutarono di collaborare con la polizia e li difesero addirittura durante il processo. Apparve paradossale, quindi, che gli ostaggi esprimessero sentimenti di gratitudine verso i loro aguzzini che, armati di mitragliatrici, mettendo continuamente in pericolo la loro vita, li avevano tenuti prigionieri per 131 ore in un seminterrato di 17 metri quadrati. Anche una volta liberati, alcuni ostaggi sono rimasti in contatto con i sequestratori.

Vittime delle truffe Ponzi, perché possono entrare in una sorta di sindrome di Stoccolma?

Essendo nel mondo crypto da diversi anni, spesso sono stato contattato da promotori di sistemi truffa. Dopo un po' di tempo ed esperienza, posso dire che riesco a individuare molto facilmente questo tipo di truffe, soprattutto perché hanno sempre schemi molto simili.

Attenzione, non sto dicendo che ogni volta che qualcuno perde soldi è una truffa. Tieni presente che gli affari possono andare male anche a causa di molti eventi imprevisti legati alla mera imprenditorialità e ai mercati. Inoltre, in questo specifico momento storico, sono entrate in gioco molte più variabili, aumentando il divario tra possibilità di successo e rischi di fallimento.
A questo proposito, sono con l'obiettivo di avvisare le persone su possibili truffe e schemi da cui credo sia meglio stare alla larga.

E qui arriva il punto in cui ci colleghiamo alla sindrome di Stoccolma.

Spesso alcune persone mi commentano questi articoli o mi scrivono in privato dicendo che non sono truffe ed è tutto legittimo. Già in passato ho visto persone truffate da alcuni amici che le avevano invitate a queste truffe. Nonostante quello che è successo, queste persone hanno continuato a fidarsi dei loro amici che in precedenza li avevano indotti in un sistema di truffa che li aveva fatti perdere denaro.

Sono semplicemente avidi perché sperano di essere i primi a entrare nel business successivo, di guadagnare denaro con quello successivo, o pensano davvero di poter credere che il prossimo business sarà il loro Silver Bullet?

E qui mi sono chiesto:

Perché le vittime di Ponzi tendono a credere ai loro reclutatori invece che ad altre fonti indipendenti e soprattutto disinteressate?

Le mie analisi dei progetti sono sempre neutre e prive di interessi, infatti le scrivo per far riflettere le persone sulla liceità o meno dei progetti in cui sono o vogliono entrare. Nonostante ciò, molte persone non riescono a pensare con la propria testa e a combinare le informazioni. Continuano a fidarsi dei loro reclutatori ignorando le informazioni provenienti da fonti esterne e indipendenti.

Possiamo chiamarla una sorta di sindrome di Stoccolma?

Hai avuto qualche esperienza simile? Scrivilo nei commenti!