Che sia scritto sulla mia fronte?? - 3° puntata

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Chiuso il discorso università, passai a tempo pieno nel mondo del lavoro, nulla di particolare da segnalare nei primissimi anni della mia carriera di venditore di articoli sportivi, se non il fatto di aver ceduto, sbagliando clamorosamente, il negozio che tanto faticosamente avevamo aperto io e mio fratello sotto casa nostra, dopo essermi trasferito con un nuovo socio dopo la sua morte, trascorsi sette anni vendetti alla stessa persona l'altro 50%, facendo una cazzata di proporzioni mostruose, dopo aver acquistato e successivamente svenduto la licenza di un bar-ricevitoria, si arriva, finalmente, a un altro episodio, che si può ricollegare, a tutti gli effetti, al titolo di questa mia piccola serie...

Una volta liberatomi di quella zavorra di bar-ricevitoria nel quale mi sono sputtanato una discreta cifretta, ben presto mi resi conto del fatto che riaprire un negozio di articoli sportivi non era così facile per me, in quanto il mio caro ex-socio aveva creato una serie di blocchi commerciali nei miei confronti, composti essenzialmente dal divieto da lui imposto ai rappresentanti delle ditte di prodotti sportivi di servirmi, per cui a un certo punto, non ricordo bene come, un collega, un titolare di un negozio storico di articoli sportivi della mia città, si fece avanti, mi contattò proponendomi di fare una società con lui...

Andai a trovarlo, nel suo negozio, non avevo mai avuto a che fare più di tanto con lui, lo conoscevo unicamente per il nome del suo esercizio, si rivelò una persona molto affabile, cortese e tranquilla, che parlò spesso di quello che potevamo fare insieme, grazie al mio apporto lavorativo, lui aveva bisogno di un socio, perché iniziava a sentire, sempre a dir suo, il peso degli anni di lavoro da solo e aveva necessità di suddividere le responsabilità con un'altra persona, i rapporti con le principali aziende li aveva tutti aperti, avrei potuto aggirare agevolmente i divieti imposti da quel bravo ragazzo del mio ex-socio, sfruttando pure il nome di un'attività che era di riferimento nella mia città, tutti conoscevano quel negozio, ma allora, dov'era l'inghippo?

Per sua stessa ammissione, era una persona che aveva viaggiato parecchio nella sua vita, soprattutto nel Sud-Est Asiatico, lui diceva che gli piacevano quelle zone, ma in particolar modo gli piacevano i soffocotti che le donne gli facevano in quantità, come dicevano sottobanco un paio di rappresentanti con i quali mi ero confrontato, ma il problema principale era un altro, di diversa natura...

Lui, quasi a titolo di favore, sempre secondo quello che diceva, mi avrebbe fatto entrare in società con un prezzo di assoluto favore, mi chiedeva un qualcosa del tipo, delle vecchie lire, come 2 milioni al mese per 4 anni, un affarone, cazzo, avrei preso il 50% di un negozio più che avviato, questo era fuori discussione, ma a quale titolo lui mi chiedeva quella cifra?

L'amara realtà era che si trovava, purtroppo per lui, in gravissime difficoltà economiche, per cui cercava un salvagente per non affogare definitivamente, la merce che aveva in negozio era tutta da valutare, nel senso che era quasi tutta obsoleta, fuori moda e al limite dell'invendibile, mentre al contrario erano certi i debiti che aveva verso i fornitori...

Continua...



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2 comments
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Ho l'impressione che non sia stato un buon affare!

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L'impressione è più che giusta, Tesoro mio caro...

!LOLZ

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