Il Mito del Lavoro Duro: verità o inganno?

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Fin da quando siamo piccoli, in quello strano luogo in cui siamo costretti ad andare, spinti dai genitori e dalla società, chiamato Scuola, ci viene insegnato che il duro lavoro paga sempre: studia tanto, prendi dei bei voti, e i risultati verranno da sè, l'importante è impegnarsi, avere una buona etica di lavoro, non battere la fiacca, e gli altri se ne accorgeranno.

Ma siamo sicuri che il mondo là fuori funzioni veramente così?

Il vero valore, nel mondo reale, è attribuito ai risultati, non allo sforzo impiegato per ottenerli, alle persone interessano poco i vostri sforzi, interessa la vostra performance e come essa possa servirgli.

Continuiamo l'esempio degli studi, che sono una parte fondamentale della nostra vita e della nostra formazione, anche dal punto di vista psicologico: diciamo che state preparando un esame di matematica, studiate giorno e notte, però all'esame prendete un voto appena sufficiente, i vostri parenti e amici non saranno molto contenti del risultato ottenuto, e potrebbero esclamare un fastidiosissimo "Beh, potevi studiare un po' di più e prendere un voto più alto".

Mentre , magari un vostro compagno molto più portato per la matematica, ha studiato per lo stesso esame solo qualche ora al giorno, ma riesce a prendere il voto più alto della classe: ecco che tutti gli faranno un bel applauso e tanti complimenti.

Un altro grande esempio è lo sport, dove le differenze genetiche, ma purtroppo anche il Doping, alla fine decidono i risultati finali degli atleti, e la nostra società premia e festeggia solo chi arriva primo, del gregario che arriva a metà classifica non frega nulla a nessuno.

Se un atleta che si dopa pesantemente, riesce ad eludere i controlli anti-doping, alla fine , per la folle, sarà sempre un vincitore, anche se, magari, gli occhi dei più esperti hanno capito che i suoi risultati non sono tutta "farina del suo sacco".

Anche bel campo del cinema e dello Show Biz, l'importante è avere un bell'aspetto, sembrare più belli degli altri, se poi si sono dovuti fare tanti interventi di chirurgia estetica , trattamenti costosi, pericolosi farmaci come il nuovo Ozempic, non interessa a molti, o meglio, può interessare se riescono a metterti sotto cattiva luce, ma questo è un altro discorso.

Questa realtà si è fatta ancora più evidente con l’arrivo dell’intelligenza artificiale:oggi, un AI può scrivere decine di articoli in pochi minuti, a costi irrisori, mentre un autore umano impiegherebbe giorni.

Ecco perché molte aziende hanno già sostituito i lavoratori umani con algoritmi, e i cosiddetti "agents", che adesso vanno tanto di moda: non perché questi ultimi lavorino “più duramente”, ma perché producono di più e meglio del lavoro umano, che, per quanto faticoso o creativo, non regge il confronto quando non riesce a offrire un risultato all’altezza.

Questa verità è difficile da accettare, perché smonta un mito in cui molti hanno creduto per tutta la vita, che il lavoro duro ripaga sempre, ma proprio per questo è fondamentale riconoscere la situazione reale.

Non per smettere di impegnarsi, ma per smettere di idealizzare l’impegno fine a sé stesso, la chiave è lavorare in modo intelligente, focalizzandosi su obiettivi chiari e strategie efficaci, non massacrarsi di fatica per dimostrare qualcosa a sè stessi o agli altri.

Come disse Machiavelli (in verità non lo ha mai scritto, è solo un "distillato" dei suoi pensieri): "Il fine giustifica i mezzi"

Grazie dell'attenzione e alla prossima.

Immagine realizzata con Grok



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You're right, result is what matters more to people, as life truly doesn't care about efforts. Efforts that doesn't yield success is still seem as failure. The older generation believed that hardwork equals success, but we all know that this is completely true.

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👍 exactly , that's what I've always noticed !

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It's sad but true. Hard work doesn't always get rewarded, results do. There are some cases where the effort is needed if you want to become a doctor or lawyer. But now a college degree isn't always all that important in the field of business as long as you can get results.

Genetics and family money can play a big factor as well. We can't all be tall, muscular supermen, unless you dope up and take Human Growth Hormone if you were destined to be short... Now AI is replacing the more menial jobs, and it's just part of the progression of civilization. Just as machines replaced laborers the same is happening with AI.

In business, war, and sometimes even love. The end does justify the means... Like I always like to say, it's a brave new world.

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(Edited)

Amico mio, la verità è che la realtà che conosciamo oggi era relegata pressochè agli show fantascientifici. Quando noi andavamo a scuola c'era ancora la freschissima memoria dei tempi dei boomer (se sei nato negli anni settanta o negli anni ottanta tant'era, per quanto i tempi dei boomer si fossero conclusi da un pezzo), quando i risultati arrivavano davvero da sè a fronte dell'impegno. E parecchi professori erano ancora di generazione silenziosa, vale a dire l'aver vissuto decenni in cui tali affermazioni erano veritiere tanto quanto per i boomer (con l'unica differenza, sia pure di non poco conto, che ai loro tempi l'istruzione era un privilegio per pochi ricchi e benestanti). Tra l'altro, i boomer ci credono a tutt'ora, che i risultati verranno da sè, peccando d'ingenuità. Certo che se oggi si propinano ancora affermazioni che sono divenute balle colossali a causa dei forti cambi socio-economico-culturali, delle tre l'una:
1)si seguita a peccare d'ingenuità
2)patente malafede
3)(la più probabile): nell'incertezza tra la prima e la seconda, si sceglie di andare alla spiccia
Diciamo pure che allo studia tanto, prendi dei bei voti, e i risultati verranno da sè, l'importante è impegnarsi, avere una buona etica di lavoro, non battere la fiacca, e gli altri se ne accorgeranno bisogna levare e i risultati verranno da sè e nel contempo aggiungere studia tanto, prendi dei bei voti, l'importante è impegnarsi, avere una buona etica di lavoro, non battere la fiacca, e gli altri se ne accorgeranno se sei stato abbastanza sveglio da scegliere un percorso appetibile al mercato del lavoro, considerando pure che devi esserci pure portato, per quel percorso e considerando pure quanto si afferma nel Sole24Ore che afferma una grande verità (e il Sole24Ore non è certo il primo giornaletto che si affaccia nel mondo dell'editoria):

https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/10/27/vive-famiglie-svantaggiate-voti-piu-bassi-scegliera-meno-un-liceo/

Insomma, non possiamo prenderci in giro: in un sistema a caste come quello italiota, fuori delle regioni virtuose, il figlio di un operaio/muratore/magazziniere tenderà a diventare anch'egli operaio (tranne che nel caso in cui il padre sia un ingegnere che ha trovato soltanto un lavoro da operaio, comunque specializzato nel suo caso). Il caso del professor Veronesi è l'eccezione e non la regola. Il figlio del bracciante agricolo che diventa direttore dell'Agenzia delle Entrate è un superdotato che riusciva a rendere nonostante il provenire da una famiglia di bassa estrazione sociale, dove non dico che mancano del tutto le spintarelle, ma manca proprio il background culturale di famiglia in grado di orientare il pargolo e mancano pure gli argomenti di discussione a livello di eruditi, cosa che non sembra, ma aiuta. Non è la stessa cosa il vivere in una famiglia dove si discute di storia dei popoli dell'antichità, di questioni antropologiche, di fisica quantistica, si conoscono più lingue straniere a livello minimo C1 del quadro di riferimento europeo anzichè tra familiari che trascorrono intere giornate discutendo se è meglio comprare una confezione di pelati o pomodori vivi o sul resoconto dell'ultima puntata della soap opera preferita di mammà o di papà (capita, capita anche questo: esistono uomini che davvero preferiscono di gran lunga le soap operas e le telenovelas al calcio🤣). Poi certo, esistono comunque miglioramenti sociali più realistici: il figlio dell'operaio che diventa professore delle medie facendosi il mazzo è possibile (è un obiettivo molto meno ambizioso che diventare dirigente medico, dunque più raggiungibile, anzichè rassegnarsi a seguire le orme del padre). Insomma, se pole fa', ma bisogna essere realisti.

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