fuori dalle badlands

Sugli shorts del tubo e su Tik Tok girano da settimane i video degli aeroporti e i velivoli letteralmente vuoti sul suolo americano. Andando ad indagare ulteriormente non sono riprese fatte con l'AI o relative al periodo del Covid19, ma realmente di questo periodo.

A conferma ulteriore una serie di servizi televisivi sulle varie reti americane. I turisti sono svaniti. Letteralmente, tanto appunto che i pochi che si trovano sull'aereo si riprendono con la fotocamera del cellulare soli in mezzo a file sterminate di posti desolatamente vuoti.

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Ne parla oggi anche un articolo del Corriere, a conferma che la notizia è stata misurata anche qui da noi. Nello stesso vengono riportate le motivazioni, più di una.

Più o meno le stesse che poi vengono riportate anche dall'altra parte della vicenda, ma in realtà pare evidente che sia una. Il rafforzamento dell'ICE (Immigration and Custom Enforcement) ovvero della polizia antimmigrazione, creata nel 2003 dopo gli attentati dell'undici settembre, ora con l'amministrazione attuale ha poteri decisamente più ampi.

Fare turismo negli Stati Uniti è diventato una sorta di roulette. I controlli prevedono addirittura un check dei social network, e se avete parlato male di Donaldo rischiate grosso, fino a tre settimane di reclusione per un successivo rimpatrio.

Sempre che vi rimandino indietro nel posto giusto. A giugno due ragazzine di 18 anni tedesche prenotano dei biglietti per le Hawaii. Come si è soliti fare a quell'età, prendiamo i biglietti e poi vediamo là il da farsi. Ma al border control emerge che non hanno prenotato un albergo, quindi gattabuia. La parte peggiore neanche finisce, perché dopo una decina di giorni, evidentemente di proposito, le mettono su un aereo per il Giappone. Tanto che poi è dovuto intervenire il governo tedesco al fine di recuperarle.

Pure noi abbiamo avuto i nostri casi, il tik toker Kaby Lhame è stato arrestato e poi espatriato in Canada, ben peggio per i due connazionali che sono addirittura finiti nel centro di detenzione "Alligator Alcatraz". Un nome, un programma come si dice. Dato che è quello peggiore destinato principalmente ai messicani irregolari beccati proprio dall'ICE.

Nelle Tv americane si parla addirittura di un danno economico stimato in 12,5 miliardi di dollari su hotel, strutture ricettive e tutto l'indotto. E non si parla solo del mercato europeo, ma persino quello canadese. A New York in una intervista ad una guida turistica, dice che è passata da avere prenotazioni per qualche dozzina al giorno a zero nel giro di uno o due mesi.

A conferma le immagini dell'aeroporto JFK di Nuova York, la sezione scali e imbarchi che è affollatissima nel periodo estivo, risulta incredibilmente vuota.

D'altronde Donaldo ha detto chiaramente che non vuole stranieri. Come dire, per una volta lo status di extracomunitari ce l'abbiamo noi, e ci stanno dicendo che non siamo graditi. Cosa recepita da cali oltre il 20% nonostante l'euro sia parecchio rafforzato sul dollaro.

Magari questa può essere una bella occasione per visitare il più bel paese del mondo, con millenni di cultura e ogni genere di meraviglia del passato. Ovvero l'Italia, se non altro poi senza mangiare schifezze improbabili. Purtroppo, siamo pronvincialotti e convinti (sbagliando) che gli altri siano migliori di noi. Vuoi mettere dire di essere stato a New York o Los Angeles invece di essere stato Firenze o Roma?

Se solo fossimo un po' più patriottici.

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