[ENG/ITA] The Pareto Principle: between optic nerves and family asymmetries
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Not everything you see weighs. Not everything that weighs is visible.
I knew it — last week I went back to work and boom! I couldn’t write a thing on Hive anymore. The truth is, my long illness (about four weeks) was kind of a little vacation for me, let’s be honest… My mother always said: to really rest, you’d have to end up in the hospital. Of course, I’d prefer to be healthy, but it’s also clear that work, home, kids, elderly parents, and some space for myself don’t exactly fit together the way I’d like.
Anyway, last week I took my kids to the eye doctor, and they scheduled a computerized visual field test for me. This morning I took my daughter to get an exam for an asymmetry in her optic nerve (nothing to worry about, the ophthalmologist said, but it needed checking). Apparently, her eyes aren’t exactly in sync — one’s working overtime while the other’s on part-time.
So, I took another day off (by now, my desk is occupied by my officemate who’s basically expanded into my space like when you attack Kamchatka in Risk and ruin decades-old friendships).
Walking under the blazing midday Roman sun, it struck me that this whole asymmetry thing isn’t just about eyes. Actually, I’d say it’s a concept that applies perfectly to managing family life — it’s basically a theorem, the so-called Pareto Principle.
Do you know it? According to Pareto’s theorem, originally about economic effects, 80% of the effects usually come from 20% of the causes — which often translates at home to something like 80% of the chores done by 20% of the people, and spoiler alert: it’s usually just one person.
Here’s what happens: that person ends up
a) with their head as full as a hard drive at 99%, constantly glitching, and
b) develops ninja-like peripheral vision, having to notice every tiny detail.
The others? Not that they’re doing nothing — but after the climb, they just get to enjoy the view.
And while you’re busy grabbing the lone missing sock behind the couch with the stealth of a scruffy feline (because the cheetah you were is long gone), the timer is ringing mercilessly telling you the pasta’s ready to drain, you’re finishing a work call with your Bluetooth earbuds, yelling at your son to open the door because the Amazon courier is here with the remote batteries... meanwhile, others notice the remote is out of batteries and say, “Weird, it was new.”
This isn’t a contest about who’s more stressed, and nobody wins a prize for fitting it all in. The asymmetry itself isn’t even the real problem — it’s normal, it happens and it can even work.
The real short circuit happens when those who do so much aren’t even recognized, lost in the shadow cone of the visual field, becoming almost invisible.
If optic nerve asymmetry can be measured with a test, then family asymmetry should be measured by how well we can put ourselves in someone else’s shoes — even the ones that need polishing.
And maybe the solution isn’t about dividing everything down to the last millimeter, but rather a bit more listening, a little less “meh,” “what did you do today,” “I didn’t notice,” and a pinch of humor to prevent the visual-field from turning into a mine-field!
This English version was translated from the original Italian text. Please forgive any imperfections or mistakes.
Thank you for reading.
See you soon 💛
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❤️ITA Version❤️
Non tutto ciò che si vede pesa. Non tutto ciò che pesa si vede.
Lo sapevo, la settimana scorsa sono tornata a lavorare ed eccallà! Non sono più riuscita a scrivere nulla su Hive.
La verità è che la mia lunga malattia (durata circa quattro settimane) è stata per me anche una piccola vacanza, diciamocelo… Mia madre lo diceva sempre: per riposarmi dovrei finire in ospedale.
Ora, è chiaro che io preferisca stare ben in salute, ma è anche chiaro che, lavoro, casa, figli, genitori anziani e spazio per me stessa, non si incastrano proprio come io desidererei.
Comunque la settimana scorsa ho portato i miei figli alla visita oculistica e mi hanno segnato un’analisi del campo visivo, campo visivo computerizzato, e stamattina ho portato mia figlia a fare l’esame per un’asimmetria del nervo ottico (niente di preoccupante mi ha detto l’oculista, ma andava indagato).
A quanto pare, i suoi occhi non sono proprio sincronizzati, uno fa gli straordinari e l’altro lavora part-time.
Ho quindi preso un altro giorno di ferie (tanto ormai la mia scrivania è occupata dalla mia collega di stanza che ormai si è allargata attaccando il mio spazio come quando a Risiko attaccavi dalla Kamchatka e rovinavi amicizie decennali) e, camminando sotto il sole di un normale mezzogiorno di fuoco romano, mi è venuto in mente che questa faccenda dell’asimmetria non riguarda solo gli occhi.
Anzi, direi che questo concetto dell'asimmetria si può applicare benissimo anche alla gestione della vita familiare, anzi direi che ne hanno fatto un teorema, il cosiddetto teorema di Pareto.
Lo conoscete? Secondo il Teorema di Pareto che nasce per spiegare effetti economici, l’80% degli effetti deriva solitamente dal 20% delle cause, che tradotto in casa viene fuori qualcosa tipo l’80% dei compiti viene gestito dal 20% dei presenti e ci tengo a fare uno spoiler: di solito è uno solo.
Ora succedono due cose, che quella persona finisce
a) per avere la testa piena come un hard disk al 99% e continua ad incepparsi e
b) sviluppa la visione periferica del ninja dovendo notare ogni minimo dettaglio
E gli altri, non che non facciano nulla eh?, ma dopo la salita possono stare lì a godersi il panorama.
E mentre tu sei intento a raccattare il calzino spaiato dietro al divano con il movimento ratto di un felino spelacchiato (perché il ghepardo che eri lo hai ormai dimenticato), col timer che intanto suona inesorabile indicando che la pasta è da scolare, stai contemporaneamente finendo una telefonata di lavoro con cuffiette bluetooth e ululando a tuo figlio di aprire alla porta che sta arrivando il corriere amazon con le pile per il telecomando, gli altri si stanno accorgendo che al telecomando mancano le pile e dicono pure “strano, era nuovo”.
Non si tratta di fare le gare a chi è più stressato, e soprattutto nessuno vince un premio se riesce a incastrare tutto, e l’asimmetria in sé non è nemmeno il vero problema perché è normale che succeda a volte e che funzioni anche.
Il vero cortocircuito arriva quando chi fa tanto non viene nemmeno riconosciuto, si perda nel cono d’ombra del campo visivo, diventando quasi trasparente.
E allora se l’asimmetria del nervo ottico si può misurare con un esame, quella familiare si dovrebbe misurare con la capacità di mettersi nei panni dell’altro (eh beh sì, anche quelli da lavare).
E forse la soluzione non è nemmeno dividere tutto al millimetro, ma basterebbe un po’ più di ascolto, un po’ meno “vabbé”, “perché che hai fatto oggi”, “non me ne sono accorto”, e un pizzico di umorismo per evitare che il campo visivo diventi un campo minato!
Un abbraccio e a presto 💛
Foto no copyright, credit to Petr Ganaj https://www.pexels.com/it-it/foto/riflesso-piccolo-morbido-delicato-17826908/
Cara @sissim72 , quando abusiamo il nostro corpo si ribella e si ammala, con quello che hai avuto avevi esagerato un pò troppo, c'è voluto un mese per guarire. Ora cerca di affrontare le cose con moderazione e chiedi aiuto! Ti abbraccio!
Grazie cara! Speriamo che la vacanza fili liscia. Un abbraccio
Come si dice a Genova, devi imparare a 'battertene il belino'! Un abbraccione!
gnaaa faccio... 😅
!LOLZ
Beh... in famiglia ognuno pensa di fare il suo finquando quello che fa quasi tutto non sparisce per un po ( rispetto ai compiti che aveva ) ed allora ci si accorge che in realtà non era proprio così...
Per quanto riguarda gli occhi, anch'io sin da piccolo non vedo bene da un occhio.
Ho sempre visto bene solo con uno.
Gli occhiali li metto poco e solo la sera e al contrario di quanto mi dicevano già 40 anni fa non sono mai peggiorato.
Sono uguale da anni.
Gli occhiali ( le lenti ) sono sempre quelle.
anzi.
Ultima visita dall'oculista.
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Per quanto riguarda i ruoli, il fatto di mancare è solo una delle possibilità. La famiglia potrebbe trovare nuovi equilibri, anche migliori. Insomma non è detto (spoiler dello spoiler: gli spoiler hanno grandi problemi di autostima).
Per quanto riguarda gli occhi, io anche ho sempre avuto un solo occhio mal funzionante (miope), l'altro buono. Alla fine sono diventata disortottica, cioè l'occhio buono è diventato dominante e ho perso la visione in tre d. Sono comunque sopravvissuta. Non so però cosa sia questa asimmetria del nervo ottico. Credo impatti più sul campo visivo (in ogni caso lei ha già astigmatismo miopico) l'oculista non mi ha spiegato, mi ha detto solo tu fai l'esame ed eventualmente ci preoccupiamo dopo (che amico neh?!?).
Buona giornata!
@tipu curate
!discovery 30
Grazie 😃
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@tipu curate 2
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Grazie Mad!
Thank you!
Certe asimmetrie occorrono e possono diventare simbiosi oppure un modo diverso di funzionare quando l'equilibrio viene trovato in altro modo... anche se per le familiari non sembra che la ricerca di equilibrio accada...
Poi per quanto agli occhi, i miei sono strani, quello mi avevano detto, perchè il tubino per il quale passano i nervi è più grande del solito, uno in speciale, ma non cambia, ci sono cose strane e asimmetrie, e tuttavia tutto continua a funzionare sia in un modo o in altro.
Buona giornata e buon lavoro di nuovo!
!LOLZ
Verissimo, tutto può continuare a funzionare generando un nuovo equilibrio, sia nel fisico che nelle relazioni (certo, quando tutto non è proprio fortemente scompensato 😃).
Un abbraccio!
!LOLZ
lolztoken.com
She really hit the roof!
Credit: reddit
@duvinca, I sent you an $LOLZ on behalf of sissim72
(2/6)
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!LOLZ
!INDEED
lolztoken.com
Turns out good players are hard to find.
Credit: marshmellowman
@sissim72, I sent you an $LOLZ on behalf of duvinca
(1/10)
Glad that your daughter is doing OK with her eyes! She'll probably need yearly check ups though.
Interesting principle you brought up, 80% of the work is actually done by 20% of the people. I can believe it! In a family environment that's not how it's supposed to work though! lol
il carico mentale e organizzativo ricade spesso su una sola persona, puó capitare in ufficio come in famiglia. Io ricordo ancora quando iniziai a lavorare in una certa azienda di 70 persone ed organizzava tutto il titolare… per dei mesi mi chiesi come fosse possibile?! Perchè gli altri non gli davano una mano!? Se dormiva? Se lavorava anche la domenica!? Poi si ammaló e non tornó più al lavoro. Un post brillante, ironico e profondamente vero! Riassumerei la cosa dicendo che a volte non servono bilance per capire quanto ci impegnamo, basta iniziare a guardare davvero chi ci sta accanto. PS: Io adoro l’italiano Vilfrido Pareto. Egli osservò che in molti fenomeni una piccola parte delle cause produce la maggior parte degli effetti. “ Il 20% delle cause produce l’80% degli effetti”. Grazie per averlo citato. !HUG
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