🧥 Il mio armadio piange: è tempo di giacche e compromessi (e pure di un po’ di dignità)

Ciao Hiver!

Non so tu, ma io ho appena affrontato uno dei riti più dolorosi dell’anno: il cambio di stagione.
Quel momento solenne in cui apri l’armadio e lui, poveretto, ti guarda con occhi pieni di polvere e disperazione, come a dire: “Davvero mi stai per ficcare dentro di nuovo quelle giacche che sanno di naftalina e rassegnazione?”.
Eh sì, caro amico lettore: è tempo di giacche e compromessi. E io sono già in lutto per la mia libertà estiva.

Tutto è iniziato con una brezza mattutina sospetta e con mia moglie Reny che, con la delicatezza di una mantide religiosa, ha sussurrato:

“Amore, secondo me dovresti mettere via i bermuda.”
Io l’ho guardata come si guarda un barista che ti propone un decaffeinato alle 7 del mattino. Inaccettabile.

Il problema è che aveva ragione.
Settembre ci ha mollati con 28 gradi e l’illusione di un’estate infinita. Ma ora… ora ottobre è entrato in casa nostra senza suonare il campanello, ha aperto le finestre e ha sparso umidità ovunque. E quindi addio magliette, addio ciabatte… bentornate, giacche che non chiudo mai fino a gennaio perché “vabbè dai non fa così freddo”.

A complicare il tutto, come sempre, c’è Samuele.
Due anni appena compiuti, un’energia paragonabile solo a quella del metano, e un’idea molto personale del vestirsi.
Lui, per esempio, ha deciso che l’unico outfit valido è il pigiama con i dinosauri.
Per capirci: mentre io cercavo di piegare maglioni che non vedono la luce da marzo, lui correva per casa urlando “ROOOOAAARR” con in testa un cappello da Babbo Natale trovato in fondo a un cassetto.
Mi ha anche offerto un biscotto infilato nella tasca del mio giubbotto invernale. Non so se commuovermi o disinfettarmi.

E Reny?
Lei, che dovrebbe essere la voce della ragione, ha passato il pomeriggio a ridere scrollando Pinterest con scritto “Autumn outfit inspo 🍁” mentre io, nella mia tuta sformata e i calzini spaiati, cercavo di convincere un piumino a rientrare nel sottovuoto.
Spoiler: ha vinto il piumino.

Il vero problema del cambio armadio non è tanto la fatica fisica.
È l’umiliazione morale.

Perché puntualmente:

• Ritrovi quella giacca comprata in saldo con grandi sogni… che però ti fa sembrare un broker russo in pensione.

• Realizzi che il maglione “oversize” dell’anno scorso ora è giusto giusto. Forse è cresciuto nell’armadio. O forse sono cresciuto io. Ma non mentalmente.

• Provi un cappotto e pensi: “Bello! Per un altro. Su di me sembro un barattolo di ceci con le maniche.”

E allora, ecco il compromesso:
Mettiamo su cose calde ma non troppo, vestiamoci a cipolla, fingiamo di avere uno stile, mentre dentro di noi gridiamo:

“Torna estate, ti prego. O almeno primavera. O anche solo quei 22 gradi equilibrati che durano tipo tre ore a novembre.”

💡 Il consiglio (inutilmente) pratico del giorno:

Vuoi affrontare il cambio armadio con stile?
Ti do un consiglio infallibile, testato personalmente:

Evita di farlo.
Fingi che sia ancora estate finché non arrivi il primo raffreddore, poi piangi e tira fuori tutto in fretta.
Oppure, alternativa valida, prendi esempio da Samuele: indossa un pigiama con i dinosauri e un cappello di Natale.
La moda è ciclica, e anche l’assurdo a volte fa tendenza.

Alla fine, ce l’ho fatta. Ho chiuso le maniche corte nel baule e ho accolto l’armata delle giacche e dei maglioni.
Mi sento come se avessi perso qualcosa, tipo l’estate. O la mia linea.

Ma hey, ogni stagione ha il suo fascino. Anche l’autunno, con la sua umidità emotiva e il romanticismo da caffè freddo dimenticato.

E Tu?
Hai già fatto il cambio armadio o stai ancora fingendo che basti una felpa e tanta speranza?
Raccontamelo nei commenti, oppure menti. Va bene lo stesso. 😉

Ti Abbraccio!

Hello Hiver!

I don't know about you, but I just faced one of the most painful rituals of the year: the change of seasons.
That solemn moment when you open the closet and it, poor thing, looks at you with eyes full of dust and desperation, as if to say, "Are you really going to shove those jackets back in me that smell of mothballs and resignation?"
Yes, dear reader: it's time for jackets and compromises. And I'm already mourning my summer freedom.

It all started with a suspicious morning breeze and my wife Reny who, with the delicacy of a praying mantis, whispered:

"Honey, I think you should put away your Bermuda shorts."
I looked at her the way you look at a barista offering you a decaf at 7 in the morning. Unacceptable.

The problem is, she was right.
September left us with 28 degrees and the illusion of an endless summer. But now... now October has entered our house without ringing the doorbell, opened the windows, and spread humidity everywhere. And so goodbye t-shirts, goodbye slippers... welcome back, jackets that I never close until January because "oh well, it's not that cold."

Complicating everything, as always, is Samuele.
He's just turned two, with an energy comparable only to that of methane, and a very personal idea of ​​what he wears.
He, for example, has decided that the only valid outfit is dinosaur pajamas.
Just to be clear: while I was trying to fold sweaters that hadn't seen the light of day since March, he was running around the house screaming "ROOOOAAARR" wearing a Santa hat he found at the bottom of a drawer.
He also offered me a cookie tucked into the pocket of my winter jacket. I don't know whether to be moved or disinfected.

And Reny?
She, who should be the voice of reason, spent the afternoon laughing, scrolling through Pinterest with "Autumn outfit inspo 🍁" while I, in my baggy tracksuit and mismatched socks, tried to coax a down jacket back into the vacuum.
Spoiler alert: the down jacket won.

The real problem with redecorating isn't so much the physical effort.

It's the moral humiliation.

Because, every time:

• You find that jacket you bought on sale with big dreams... but it makes you look like a retired Russian broker.

You realize that last year's oversized sweater is just right now. Maybe it grew in the closet. Or maybe I grew. But not mentally.

You try on a coat and think, "Nice! On someone else. On me, I look like a can of chickpeas with sleeves."

So, here's the compromise:
Let's wear warm but not too warm clothes, let's dress in layers, let's pretend we have style, while inside we scream:

"Summer is coming back, please. Or at least spring. Or even just those balanced 22 degrees that last like three hours in November."

💡 The (unnecessarily) practical tip of the day:

Want to tackle your wardrobe change with style?
I'll give you a foolproof tip, personally tested:

Avoid it.
Pretend it's still summer until the first cold hits, then cry and get everything out quickly.

Or, a valid alternative, take Samuele's example: wear dinosaur pajamas and a Christmas hat.

Fashion is cyclical, and even the absurd sometimes becomes trendy.

In the end, I did it. I packed my short sleeves in the trunk and welcomed the army of jackets and sweaters.
I feel like I've lost something, like summer. Or my figure.

But hey, every season has its charm. Even autumn, with its emotional humidity and forgotten iced coffee romance.

And you?
Have you already changed your wardrobe, or are you still pretending that a sweatshirt and a lot of hope are enough?
Tell me in the comments, or lie. It's okay either way. 😉

I hug you!

The texts are translated with simultaneous translators; for the avoidance of doubt I have decided that they will all be translated exclusively with Google Translate.Of course, English is not my first language but I try, forgive any mistakes and imperfections of Translate.