I momenti significativi a livello podistico - 59° puntata - Altra importante conferma

In ogni caso, la Cheursa di Bech di quell'anno fu una bella gara per me, il percorso si dice che fosse stato misurato con la rotella metrica, anche se non era confermato al 100%, in ogni caso, anche limando un paio di centinaia di metri a quella distanza rilevata e dichiarata, ero riuscito a viaggiare sotto ai 3 minuti e 35 secondi al km, ormai non c'erano dubbi, ero diventato un'altra tipologia di corridore, rispetto a quello che ero pochi mesi prima, in quel periodo mi pesavo tutte le mattine, era diventato un fatto naturale, non una fissazione, ricordo perfettamente il record assoluto, il punto più basso che toccai, 65 kg e 600 grammi, proprio in quel novembre, sulla base di questi presupposti decisi di andare a cercare gloria in una competizione molto dura, che si teneva a Forlimpopoli, denominata Cavalcata dei Colli Bertinoresi...

Era veramente dura, come competizione, si dovevano affrontare 3 colli, molto duri, posti più o meno alla stessa distanza uno dall'altro, con pendenze negative e positive molto impegnative, l'ultimo dei quali terminava a 3 km circa dall'arrivo, e bisognava avere gambe ancora forti e potenti per spingere anche nel finale di quella gara, il tutto per una lunghezza di ben 21,200 km, distanza, sotto certi punti di vista, anomala, in quanto si era soliti avere delle gare sui 21,097 km, che corrispondono alla lunghezza canonica della mezza-maratona, quella gara era lunga poco più di 100 metri, magari accorciarla leggermente e omologarla come mezza-maratona non era male...

Ritornando alla gara, era una giornata splendida, sotto tutti i punti di vista, fredda ma soleggiata, continuava il mio livello di forma fisica eccellente, sulla base di queste semplici considerazioni partii, a un ritmo sufficiente per farmi abbassare il mio precedente primato personale sulla mezza-maratona, che era fissato in 1h 23 minuti e 38 secondi, anche se era più lunga, anche se era nettamente più dura rispetto all'altra gara, ero consapevole di poter abbassare quel limite, mano a mano che i km passavano accumulavo sempre più secondi di vantaggio rispetto a quel rilievo cronometrico, non potevo certo spingermi a poco più di 3 minuti e 30 secondi al km, in quanto la lunghezza e le asperità di quella corsa meritavano rispetto, ma già a metà gara non avevo dubbi, avrei ritoccato quella prestazione, seppur non era certificato quel percorso e non era omologato Fidal con 21,097 km, sarebbe stato in ogni caso un forte segnale del mio stato di grazia...

1h 20 minuti e 5 secondi, tentai di sfondare simbolicamente il muro dell'ora e venti minuti, non si riuscii, ma mi ripromisi, alla 1° occasione disponibile, di andare a piazzare una prestazione a tutto tondo sulla mezza-maratona, terminai al 53° posto assoluto di quella gara, chi entrava nei primi 50 era considerato un buon atleta a tutti gli effetti, arrivare solamente 3 posizioni dietro a quel rank era sinonimo di buona gara...

Continua...