Sono andato ad attaccare l'irrigazione automatica per l'orto, oggi pomeriggio avevo visto che un potente aratro era entrato in azione nel campo a fianco del nostro piccolo appezzamento di terra coltivato, il tramonto, suggestivo, la mente è partita, verso un ricordo che si perde lontano nel tempo, una cinquantina di anni sono passati, forse anche un paio di più, cazzo quanto tempo...

Sono nato, cresciuto e vissuto per una ventina di anni almeno in una zona di Rimini relativamente vicina al centro storico, era mezza campagna all'epoca, parecchi campi intorno a casa, coltivati a mais, frumento, grano, orzo, cereali insomma, che in piena estate erano arati, esattamente come questo che vedete nello scatto odierno, io cercavo le schegge, sì, ma di cosa??

Rimini è stata pesantemente bombardata durante la 2° Guerra Mondiale, con ripetuti passaggi di aerei militari, che hanno sganciato una quantità impressionante di ordini bellici, per cui c'erano tanti frammenti di queste bombe, in giro per i vari campi, io andavo a cercarle, queste schegge, sin da piccolo avevo capito il valore dei soldi, era un minuscolo, quasi impercettibile modo di portare a casa qualche spicciolino, perché all'epoca, ma anche adesso, il ferro non valeva tanto, un biglietto mi è rimasto impresso, di quando con mio nonno andai a consegnare al ferrivecchi una serie di metalli che avevamo recuperato in qua e in là, nell'elenco erano presenti, oltre al ferro, l'alluminio, l'ottone, il rame e il piombo, il metallo con la valorizzazione minore di tutte era il ferro, all'epoca un kg di questo materiale era valorizzato, se non ricordo male, 50 lire, eh sì, c'erano ancora le nostre tanto amate lirette in giro, ma io lo raccoglievo con un entusiasmo e una dedizione totale, sapevo che con un kg di ferro mi potevo comprare un ghiacciolo, e quasi ogni giorno ne portavo a casa un buon paio di kg, una volta al mese si andava dal ferrivecchi, e per me era festa grande, perché oltre alla paghetta che settimanalmente mi davano, c'era pure quell'extra, ero solamente io che portavo a casa le schegge, passavo ore a cercare quel rugginoso metallo, quando non avevo degli amichetti con i quali giocare, le mie origini sono piuttosto umili, padre muratore e madre casalinga, che per arrotondare faceva la sartina e d'estate andava a fare la stagione alla pensione, erano anni in cui il turismo era davvero turismo dalle nostre parti, Rimini diventava una metropoli d'estate, il salto di popolazione tra la stagione calda e quella fredda era evidentissimo...

In famiglia, prima di me, nessuno aveva frequentato le Scuole Superiori terminando regolarmente gli studi, mio fratello tentò la strada dello studio ma con scarsi risultati, iniziò a lavorare ben presto, mio madre 5° Elementare, mio padre 3° Elementare, generazioni posteriori a loro nessuno che superò le Elementari, io addirittura mi spinsi oltre, giungendo ad iscrivermi all'Università, facoltà di Giurisprudenza, 6 esami dati, poi la vita mi ha fatto prendere altre direzioni, soprattutto a livello lavorativo, per cui misi definitivamente i libri sotto al letto, ma il valore dei soldi mi venne trasmesso sin dalla mia più tenera infanzia, in casa non eravamo sulla soglia della povertà ma non ce n'erano da scialacquare, i bisogni primari venivano soddisfatti senza particolari problemi, per il superfluo c'era poco o quasi nulla, ma si era felici con poco, quello che ci si poteva permettere andava sempre benissimo, adesso di schegge da recuperare non ce ne sono praticamente più, il ferro vecchio vale circa 25 centesimi al kg, sarebbe come avere una discreta app di guadagno, cercare un po' di ferro, ma i campi di un tempo non esistono più, al loro posto cemento, strade e palazzoni, l'unica cosa che manca, definitivamente, è mio fratello...

Foto di mia proprietà, realizzata con l'ausilio del mio smartphone...



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