Spazio in contrazione in un mondo in crescita.

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(Edited)

Gli esseri umani condividono circa il 98% del loro DNA con gli scimpanzé. Sebbene gli scimpanzé possano apparire innocenti, sono noti per essere creature violente. Spesso uccidono altri scimpanzé, violentano le loro femmine e persino ne mangiano la carne. Non lo fanno per necessità, ma per espandere il loro territorio e affermare il loro dominio sugli altri.

Gli esseri umani non sono diversi. Anche loro scatenano guerre, torturano, violentano e uccidono i loro simili, tutto in nome dell'espansione del controllo, dell'appropriazione di territori e dell'accesso a maggiori risorse.

Ci piace definirci civili, ma in fondo portiamo ancora gli istinti degli scimpanzé. L'unica differenza è che usiamo la scienza e la tecnologia per raggiungere i nostri obiettivi in ​​modo più efficiente (e spesso anche in modo più distruttivo).

Il mondo sta esaurendo lo spazio libero

Le risorse sulla Terra sono limitate. Ma il nostro desiderio di sfruttarle continua a crescere. La popolazione mondiale continua a crescere e, con essa, la domanda di cibo, acqua, spazio ed energia è in continuo aumento. Altre risorse possono essere riciclate e riutilizzate, ma non si può creare terra. Quindi ora stiamo progettando di vivere su Marte o di costruire città sottomarine. Ma questi sogni sono ben lontani dalla realtà. Ci vorranno decenni o forse secoli perché si realizzino. Nel frattempo, sulla Terra, un gruppo di persone viene privato di qualcosa da un altro, spesso con la forza.

Sembra che ci siano diverse ragioni per l'attuale instabilità globale, ma a un'analisi più attenta si scoprirà che la ragione principale è il desiderio di espandere il controllo, conquistare territori e accedere a maggiori risorse. Ad esempio, il conflitto israelo-palestinese, l'espulsione dei Rohingya dal Myanmar, la guerra tra Russia e Ucraina, i conflitti in corso in Medio Oriente e in alcune parti dell'Africa, le controversie territoriali tra Cina e India e tra India e Pakistan.

Ovunque si guardi, possono esserci storie diverse, giustificazioni diverse, ma il problema fondamentale è lo stesso: tutti vogliono controllare più risorse. Poiché tutte le risorse sono legate al territorio, la spinta ad accaparrarsene diventa inevitabile.

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