I musei Italiani rincarano il biglietto!
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Cari amici di questa splendida comunità,
Desidero condividere con voi un articolo che ho letto sul Corriere della Sera riguardante l'aspetto economico dei musei italiani. L'articolo offre un'interessante analisi comparativa con i musei presenti in Europa e evidenzia che recentemente molti musei italiani hanno aumentato il prezzo dei biglietti d'ingresso.
Qui sotto Vi lascio l'articolo se volete leggerlo:
https://www.corriere.it/economia/consumi/23_maggio_19/musei-italiani-perche-sono-piu-cari-d-europa-biglietti-aumentati-10percento-94be54e6-f613-11ed-9808-6963dbc299c4.shtml
Sappiamo tutti che ultimamente in Italia i prezzi sono aumentati su diversi beni, incluso il settore culturale. Infatti, i biglietti per i musei hanno registrato un aumento del 10%. Altroconsumo ha condotto un'attenta analisi sui prezzi nei 15 musei più importanti d'Italia.
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Sembrerebbe che in cima a questa classifica ci sia la città di Napoli, che negli ultimi anni ha visto un aumento significativo del flusso turistico. Ad esempio, il biglietto per visitare gli scavi archeologici di Pompei ha subito un aumento consistente del 33%. A Torino, il Museo Egizio ha registrato un sensibile aumento di prezzo, mentre a Firenze il costo della visita agli Uffizi in alta stagione è passato da 20 a 25 euro. Tuttavia, ci sono anche musei in cui i prezzi sono rimasti invariati, come la Reggia di Caserta e la Pinacoteca di Brera. Personalmente, consiglio di optare per un biglietto cumulativo che permetta di visitare più luoghi, in quanto rappresenta un'ottima opportunità per risparmiare. Questi biglietti cumulativi sono disponibili praticamente in tutte le grandi città turistiche.
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Vorrei condividere con voi una tabella presente nell'articolo che mostra un'interessante comparazione tra i costi dei biglietti dei musei italiani e alcuni musei europei. Se confrontiamo i musei italiani con esempi come il Museo del Prado a Madrid, che costa 15 euro, o il Louvre, uno dei musei più visitati al mondo, che si attesta a 17 euro, sembra proprio che i biglietti per i musei italiani siano tra i più costosi d'Europa. Inoltre, molti musei in Inghilterra, come il British Museum e la National Gallery, offrono l'ingresso gratuito.
Dal mio punto di vista, si potrebbero offrire maggiori agevolazioni, ad esempio per le famiglie che altrimenti dovrebbero sostenere costi abbastanza elevati. Anche se alcuni musei già offrono agevolazioni, potrebbero organizzare eventi speciali con tariffe scontate. Secondo me, quello che manca ai musei italiani è offrire servizi simili a quelli offerti da alcuni musei europei.
Guarda, fossero solo i musei, ma oramai ne sto sentendo e leggendo di tutti i colori riguardo l'Italia, soprattutto settentrionale. Una famiglia di 4 persone in una città standard di medie dimensioni che se monostipendio da 1000 euro è costretta a mangiare e vestirsi alla Caritas, altro che musei😖. Famiglie di classe media che non comprano più nè carne nè pesce e non tengono più scorte alimentari in casa, tranne che per neonati (e lì per forza, pure a costo di indebitarsi: un adulto, sempre che in salute e soprattutto zero diabete, può aspettare, ma il neonato no perchè muore). Una famiglia di Roma ha raccontato che sta rinunciando proprio alla cultura perchè la cultura costa. La mamma è professoressa e ha dovuto rinunciare al teatro che ama tanto. La figlia, liceale, ha dovuto rinunciare alla letteratura (vabbè che ci sono le biblioteche, ma dovrai sempre restituire i libri, vabbè che spesso si trova da scaricare da project gutenberg, anche se qualcuno e spero il solito rompitasche e non il pignolo che ha invece ragione lamenta che non sempre il materiale è uplodato legalmente perchè magari ancora coperto da copyright, ma in ogni caso, fosse come fosse, devi conoscere le lingue straniere a livello quantomeno avanzato perchè trovi solo in lingua originale di prima edizione e magari pure arcaica, ma dubito una liceale possegga quei livelli linguistici), tutti e tre i figli hanno poi dovuto rinunciare alla palestra, arrangiandosi in casa con il training gratuito di un amico siciliano. E questa è oggi la classe media. Se poi andiamo a guardare poveri relativi, poveri assoluti e poveri estremi, stiamo freschi. C'è gente che non ha più potuto ricomprare il frigo una volta che il vecchio arnese ha tirato il calzino. E a proposito di calzini, vanno di biancheria bucata. Oggi, beato chi sa rammendare. Vedo che si sta spaventosamente avverando lo scenario distopico del mio primo giallo, Il bibliotecario francese. Cavoli, la prima edizione l'avevo pubblicata nel lontano 2016, quando ancora nemmeno le menti più lungimiranti avrebbero anche solo immaginato il covid. Non dovrei sbalordirmi nel vedere materializzarsi il bibliotecario investigatore Augustus Lafayette:
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