Super ricchi e super poveri

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Dai dati macroeconomici sembrerebbe che il nostro paese, nonostante gli acciacchi, vada comunque avanti, in un clima geopolitico di tensione che non favorisce nessuno, con le due superpotenza USA e Cina che si mostrano i muscoli a vicenda, con dazi e contro-dazi, e la piccola, piccolissima Europa che non ha la minima idea di come risolvere i propri problemi, a partire dalla guerra in Ucraina, che forse non poteva essere gestita meglio.

E proprio i due paesi locomotiva del vecchio continente, Francia e Germania, stanno andando molto peggio rispetto a noi, con dei governi che cascano o rischiano di cascare in continuazione e parametri finanziari che vanno sempre peggio, almeno la nostra piccola Italia mantiene , per adesso, un governo stabile e fa i compiti a casa per prendere la sufficienza striminzita, cercando di accontentare un po' tutti, sia gli USA che la EU.

Però, gli ultimi dati ISTAT sulla povertà nel nostro paese, dipingono un'Italia dove aumenta la polarizzazione tra ricchi e poveri, con famiglie e individui che accrescono la propria condizione, sia in positivo che in negativo: Secondo l’ultimo rapporto Istat, nel 2024 risultano oltre 2,2 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta, pari all’8,4 % dei nuclei familiari residenti, per un totale di 5,7 milioni di individui (9,8 % della popolazione).

Questi dati risultano sostanzialmente stabili rispetto al 2023 (8,4 % delle famiglie, 9,7 % degli individui), il che significa che, nonostante decantate misure di contrasto alla povertà, non si intravedono miglioramenti incisivi.

Però, bisogna anche tenere conto che dal 2019 ad oggi c'è stata una perdita d cittadini non da poco, con quasi 850000 persone in meno nel nostro paese, l’Italia “perde” cittadini — non solo in senso numerico, ma in termini di capitale umano e dinamismo sociale. Non si tratta tanto di un milione in un solo anno, quanto di una tendenza costante che incrementa lo spopolamento e la fuoriuscita di risorse vitali.

Dall'altro lato, invece, il nuovo regime fiscale italiano ha attratto nel 2025 un crescente numero di “paperoni” stranieri (oltre 3.600, secondo una stima diffusa nella seconda trascrizione): grazie a misure come la “flat tax” per redditi esteri — che riduce a un’aliquota fissa (ora fino a 200.000 € per 15 anni) le imposte dovute da chi sceglie di trasferirsi in Italia — il Paese si propone come un “rifugio fiscale” per capitali globali. Quel che colpisce è che tali agevolazioni, in molti casi, non vengono condizionate a investimenti produttivi sul territorio italiano: il portafoglio arriva, ma non sempre genera lavoro, consumi o crescita per il tessuto locale.

Però, ad essere sinceri, è un andazzo generale che si osserva in tutto il mondo, con la distruzione della cosiddetta "classe media", motore e colonna portante del consumismo sfrenato dal dopoguerra ad oggi, e la divisione sempre più marcata tra super-ricchi e super-poveri.

E, nonostante le parole di chi è al governo nei vari paesi, la situazione sembra poter solo peggiorare: tra Ai e robotica che avanza, delocalizzazione delle produzioni e perdite di posti di lavoro, sembra che l'unica soluzione prospettata sia l'UBI (Universal Basic Income), un piccolo stipendio, forse più simile ad una mancetta , che il potere di turno di versa per sopravvivere, sempre se fai il bravo bambino e rispetti tutte le regole!

Grazie dell'attenzione e alla prossima.

Immagine realizzata con ChatGPT



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7 comments
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Vero in realtà come dici te leggevo anche io che in molti paesi va sempre più scomparendo il ceto medio.

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Sì, sembra un trend in sempre più paesi, quasi sia pianificato apposta.

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Si, già ormai dal periodo covid era piuttosto evidente che il ceto medio sta sparendo... D'altronde la regola che chi è ricco lo diventa sempre più si applica ovunque, per gli altri le spese aumentano ma non le entrate quindi vieni schiacciato verso il basso... C'è da dire che sempre secondo i dati ISTAT le famiglie con più povertà assoluta sono in gran parte fatte solo da stranieri

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Sì, è vera l'ultima frase, però è anche vero che gli italiani spesso neanche fanno i figli e non formano alcuna famiglia proprio per evitare il rischio povertà, almeno che non contiamo i singles come famiglia, mentre gli immigrati tendono a fare 2-3-4 figli per coppia, e quindi finire in povertà è un attimo.

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Penso che il mondo sia un po' pazzo, forse è una crisi generale. Il mio Paese è nel caos più totale. Non so come sia la situazione negli altri Paesi, ma è sicuramente una tendenza.

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Ho sentito che il Venezuela è in una situazione difficilissima e confusa da anni, molto più che altrove.

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