Meta, ultimo giorno per negare l'accesso alla AI
Questo è l'ultimo giorno...
È l'ultimo giorno, per chi ha un profilo pubblico su Facebook e Instagram, per opporsi all’utilizzo dei dati pubblici per l’addestramento della sua intelligenza artificiale (IA).
Meta ha annunciato che, a partire dal 27 maggio, utilizzerà i dati pubblici degli utenti di queste piattaforme per "addestrare" i propri modelli di IA, un po' come ha fatto OpenAi per ChatGPT, solo che loro l'hanno fatto su tutta internet, e senza chiedere il permesso a nessuno, appellandosi alla legge USA sul Fair Use.
Verranno eslusi gli account di Whatsapp, visto che sono comunicazioni private, o, almeno si spera: non lo so, non mi ha mai ispirato tanta fiducia Whatsapp, ho sempre paura di scrivere informazioni troppo personali e riservate, mi da l'impressione di essere osservato, stai a vedere che Zuckerberg sta facendo un grande database di tutti i fatti nostri per rivenderli a giro.... non sarebbe la prima volta !!!
Ma questo non riguarda solo le piattaforme Meta, ma tutti i nostri contenuti online, volenti o nolenti, verranno usate dai vari modelli Ai per il proprio addestramento, sia quelli occidentali che devono far finta di osservare leggi e regole, e sia quelli orientali, magari dalla Cina, che delle nostre leggi se ne infischiano, come per esempio per il caso di Deepseek.
E questo che pericolo pone per l'utente medio?
Gli esperti dicono sia un pericolo di bassa intensità, in quanto i modelli usano i dati solo per "allenarsi", non per creare un database, di dati che comunque sono pubblici sul web.
Sono, invece, molto più a rischio le persone che guadagnano con la loro creatività, come gli artisti, gli scrittori, gli illustratori e i musicisti in generale: in questo caso c'è il rischi concreto che le Ai possano "plagiare" le opere dei creativi umani del web, e non c'è legge sul copyright che tenga, o meglio, ci si può sempre appellare, ma è difficile distinguere i casi, visto che le AI sono addestrate a fare i giusti, piccoli cambiamenti, per non andare a ledere i diritti d'autore.
D’altra parte, chi usa i social per interazioni quotidiane potrebbe non avere obiezioni, poiché i dati di conversazioni “naturali” sono particolarmente utili per migliorare l’IA, rendendola più efficace nel comprendere il linguaggio comune.
Però, e questo lo hanno fatto notare in molti, dovremmo noi utenti dare il nostro consenso, attivamente , se lo desideriamo, e non essere costretti e "firmare" una disdetta, altrimenti si applica il "chi tace acconsente", perchè quelli che non si informano autonomamente, così rimangono fregati !
Grazie dell'attenzione e alla prossima.
Immagine realizzata con Grok
Cavolo non lo sapevo, grazie dell'informazione!
Riporto il link per contestare l'uso dei propri dati
https://www.facebook.com/privacy/genai
Grazie, volevo farlo ieri ma non lo trovavo! Grazie anche @davideownzall che ha messo il link. Trovo assurdo sempre il silenzio assenso...