L'albo degli influencer

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L'Italia si sta mostrando uno dei paesi più in prima linea nell'applicazione del controllo digitale sui propri cittadini, insieme ad altre nazioni come Australia e UK: e questo è un trend, ormai, che abbiamo notato dal 2020 durante la Pandemia Covid, quello strano virus che, guarda caso, ha deciso di fare un bel salto e dalla Cina, venire direttamente nel Bel Paese a rompere le scatole, sembra quasi che l'abbia fatto apposta 🤔.

Ci ricordiamo tutti il terribile dispositivo del Green Pass, uno strumento che discriminava e toglieva diritti costituzionali inalienabili in base a quante dosi del super vaccino sperimentale o a quanto recente fosse l'ultimo tampone negativo fatto : chiaramente quello strumento non aveva nessun valore sanitario, visto che il vaccino non era immunizzante e il tampone non era prova di non essere contagioso, quindi è stata la prima prova verso un sistema di identità digitale e un sistema di crediti sociali, dove i cittadini sono stati abituati ad esibire un QR code valido per entrare anche a prendere un caffè al bar, ed è passato il concetto che chi non fa il "bravo bambino" verrà punito, e quindi estromesso dalla società finchè non segue il gregge di pecore.

E oggi siamo alla vigilia di una data importante, che a molti farà anche ridire, ma che secondo me nasconde "l'inizio della fine" della privacy in internet, ovvero l'obbligo di esibire lo SPID per entrare nei siti per adulti: penso di dedicare un post sull'argomento domani, visto che entra in vigore questa disposizione, per vedere un po' anche i commenti a "caldo" del primo giorno dell' "apocalisse delle manovelle" se così la vogliamo chiamare 😃

Però c'è un altro elemento preoccupante che è stato introdotto da poco, e che certifica il commissariamento del web sa parte del potere politico: L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha recentemente introdotto un albo pubblico degli “influencer rilevanti”, ovvero content creator che possiamo definire di successo, perchè hanno numeri belli grossi, e che quindi devono sottostare a certe regole.

Sono tenuti ad iscriversi all’albo quei soggetti che soddisfano almeno uno dei seguenti criteri: aver superato la soglia di 500.000 follower su almeno una piattaforma social o avere generato in media almeno 1 milione di visualizzazioni mensili sui propri contenuti negli ultimi sei mesi, su almeno una delle piattaforme social o di condivisione video.

L'iscrizione al registro non è un mero adempimento burocratico, ma comporta l'obbligo di rispettare in toto un Codice di condotta elaborato dall'AGCOM, che introduce principi fondamentali per un'attività corretta e trasparente. Il principio cardine è il divieto assoluto di pubblicità occulta: tutti i contenuti promozionali o le sponsorizzazioni devono essere immediatamente e chiaramente riconoscibili, utilizzando diciture e hashtag che non lascino adito a dubbi. Un altro punto focale è la tutela dei minori, per la quale le norme prevedono la massima attenzione, considerando il vasto pubblico giovane che segue questi creator.

E chi sbaglia, paga grosso !: per violazioni minori, come la mancata dichiarazione di pubblicità, le multe possono arrivare fino a 250.000 euro, mentre per le infrazioni più gravi, in particolare quelle relative alla tutela dei minori, la sanzione massima può raggiungere i 600.000 euro.

È chiaro, secondo me, che con queste multe così salate, la politica entra a gamba tesa sui social tradizionali, costringendo chi vuole essere un influencer di successo e con grossi numeri di follower, di fatto a dover essere seguito da uno studio legale e commerciale, con tutte le spese che ne conseguono, e questo vuol dire che si distrugge così, definitivamente, il sogno di un internet libero in cui anche il ragazzino che fa streaming di videogiochi dalla cameretta di casa sua possa diventare un content creator di successo, visto che quì devi avere minimo uno studio legale che ti segue notte e giorno se no ti ritrovi una bella mula di mezzo milione di euro.

La stretta sul web si fa sempre più opprimente, e mi domando un giorno se, anche per pubblicare post su Hive, bisognerà iscriversi ad una orrenda "lista" ... sembra impossibile, ma viviamo tempi sempre più bui, io non mi meraviglio di nulla ormai.

Grazie dell'attenzione e alla prossima.

Immagine realizzata con Grok



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3 comments
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L'Inghilterra fa da apri pista con gli arresti per un Meme, identità digitale per accedere su vari siti... E noi poi a copiare! Questa del codice di condotta è una grandissima cagata, come l'autenticazione per i siti porno, anziché dare la responsabilità ai genitori di controllare qua si gira sui fornitori dei "servizi"... Vedrai a breve documento di identità per avere un account social

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È chiaro, è un percorso ormai avviato, bisognerà usare l'identificazione per tutto, è questo il loro obbiettivo !

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Per i siti porno sono d'accordissimo: trovo giustissimo disincentivare il viziaccio della pornografia, ma per il resto siamo alle solite. Per chi tra hivers non l'avesse già, sarà obbligato ad aprire p.IVA per continuare a postare legalmente (per la verità, l'obbligo ci sarebbe già dalla notte dei tempi perchè qui siamo blogger e in quanto blogger, è previsto tanto di codice ATECO pure che i guadagni sono zero o non si prelevano) senza farsi multare di mezzo milione. Purtroppo possiamo scommettere che i più che risiedono in un paese UE abbandoneranno. Gli influencer di rilievo, comunque, devono già farsi seguire da un commercialista, dato che qui dalla p. IVA non si scappa, però pure l'albo gli aumenta le spese, dato lo studio legale (non mi sbalordirebbe nemmeno se caso mai vi fosse dietro lo zampino del Consiglio del Disordine dei Legali Italioti, dato lo strapotere di cui gode: è una casta che già comandava a bacchetta il governo 25 anni fa e gli imponeva l'emanazione di leggi volte a disincentivare l'abilitazione all'avvocatura di chi non facesse parte degli amici degli amici). Non vedo alcun futuro roseo per la piattaforma e ancor meno roseo per chi in UE ha accumulato cifre stratosferiche a botta di power up (questi fondi finiranno nelle tasche del fisco, inutile illudersi😖).

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