La guerra dei Font

Quando ero ragazzo e mi approcciavo al mondo dei computers, tutto mi sembrava incredibile, anche perchè a quei tempi la mia famiglia non aveva un "Personal Computer" in casa, e vedere questo scatolone di plastica con cui, a differenza del televisore, si poteva interagire colpì subito la mia giovane mente di allora.

Capisco che per i più giovani, che leggono questo post, magari nati con smartphone e tablet in mano, questi discorsi possono sembrare da vecchio decrepito, però allora il mondo dell'informatica era una novità assoluta per il grande pubblico.

Mi ricordo che anche giocare con un semplice programma come Paint era una esperienza incredibile, e creare delle immagini colorate con il mouse sembrava così divertente.

Non mi divertiva tanto Word, infondo scrivere testi mi ricordava un po' i noiosissimi compiti a casa, però mi piaceva scrivere un testo a grandi caratteri , e poi a cambiare il Font, per vedere come cambiavano le forme delle lettere: i più perticolari erano sicuramente i fonts Wingdings e Webdings, che forse li potremo descrivere come degli Emoji ante-litteram, infatti rappresentavano un modo veloce di mettere una figura digitando solo una lettera da tastiera.

Ma chi l'avrebbe mai detto che decenni dopo, i fonts sarebbero diventati campo di scontro politico....

Infatti giunge notizia che il Dipartimento di Stato americano ha deciso di bandire il font Calibri, imponendo il ritorno al più classico Times New Roman, e sembra essere una decisione di carattere politico più che tecnico.

il Segretario di Stato Mark Rubio, dell’amministrazione Trump, ha ordinato a tutti i diplomatici di smettere di usare Calibri nei documenti ufficiali. La motivazione ufficiale? Calibri sarebbe “informale” e poco decoroso. Times New Roman, con le sue grazie e la sua aura accademica, rappresenterebbe invece professionalità, tradizione e autorevolezza.

Il Calibri è un carattere tipografico sans-serif (senza grazie), specificamente classificato come humanist sans-serif, progettato da Lucas de Groot e lanciato nel 2007, diventando il font predefinito per Microsoft Office (sostituendo Times New Roman per Word e Arial per altri programmi) per molti anni.

È noto per la sua leggibilità e il design moderno con curve morbide, e forse per questo motivo che da alcuni viene considerato un po' "Woke" e inclusivo.

Il New Times Roman è il classico font che conosciamo tutti, è di solito il primo nella lista dei consigliati ed è il più serioso classificato come un carattere Serif, compatto ed efficiente, si distinguono bene le lettere che risultano anche ben spaziate, archetipo del font "serio", classico e professionale.

Il font Calibri era stato introdotto nel 2023 dal precedente Segretario di Stato, Antony Blinken, non per ragioni estetiche ma per motivi di accessibilità. Essendo un font sans serif, è considerato da numerosi studi più leggibile sugli schermi, soprattutto per persone con disabilità visive o con disturbi come la dislessia. Una scelta tecnica, supportata da evidenze di usabilità.

La cosiddetta “guerra dei font” ci mostra come le battaglie della culture war si combattano sempre più sul piano simbolico. Non servono leggi complesse per mandare un messaggio: basta cambiare il font di default di Microsoft Word. È una scelta a bassissimo costo e ad altissimo impatto comunicativo.

Può far ridere, certo. Ma è anche una spia di un fenomeno più profondo: la colonizzazione della politica in ogni aspetto della vita, anche quelli che consideravamo puramente tecnici o estetici. E ci ricorda che spesso sono proprio le decisioni più piccole, quelle apparentemente insignificanti, a nascondere i cambi di paradigma più grandi.

Insomma, io credo che ci siano problemi molti più grandi da risolvere nel mondo, adesso, del dibattito su quale font usare nei documenti ufficiale, ma in politica , si sa , tutto fa brodo, e magari parlare di qualcosa di più frivolo.... fa in modo di mettere in secondo piano qualche argomento più scottante !

Grazie dell'attenzione e alla prossima.

Immagine realizzata con ChatGPT