A Apple gli rode....

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Ormai, quello dell'Intelligenza Artificiale è l'hot topic del momento, ad inizio di quest'anno non si parlava di altro, soprattutto grazie alla sfida tra ChatGPT di OpenAI e la cinese open-source DeepSeek, che è arrivata dal nulla sbaragliando tutti, creando anche un bel crollo a Wall Street, crollo che si è poi fatto sentire anche nel mondo crypto.

Ma ora il mondo è alle prese con la guerra tra Israele e Iran, e già escono i titoloni sulla possibile terza guerra mondiale e sulla escalation atomica, frasi e considerazioni che abbiamo sentito centinaia di volte anche dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

Però la AI, finita un po' fuori dai radar delle persone in queste settimane, sta facendo passi da gigante, ed è difficile prevedere cosa ci riserverà il futuro in quest'ambito, anche quello che può succedere entro Natale di quest'anno è un vero mistero, e potrebbe rivoluzionare le nostre vite.

Ma se c'è un'azienda che è rimasta indietro in questa sfrenata gara della AI, beh, questa è senza dubbio Apple, che non è riuscita a fare un granché con questa tipologia di tecnologia, e il poco che ha fatto è stato un risultato a dir poco deludente.

E in questi giorni è uscita un "paper" scritto dai ricercatori dell'azienda di Cupertino, con il titolo “The Illusion of Thinking” — un titolo già di per sé piuttosto eloquente, dove si sostiene che i grandi modelli linguistici (LLM) in realtà non “pensano”.

Ma se ci si ferma a questa lettura superficiale, si rischia di perdere alcuni spunti interessanti. Il paper, infatti, esplora come i LLM si comportino in relazione alla lunghezza dei compiti: “su task molto lunghi si perdono, su task molto brevi ragionano troppo”, arrivando a “dare risultati non particolarmente corretti”. Questo comportamento, tra l’altro, non è del tutto estraneo nemmeno agli esseri umani.

Molti detrattori di questa pseudo-ricerca scientifica, propongono l'esperimento di cambiare il soggetto della frase con qualsiasi categoria umana, per esempio "i ragazzi di oggi" non si soffermano a pensare, quando possono prendono decisione avventate, cercano sempre la soluzione più veloce senza controllare che ce ne siano delle migliori...... e si vedrà che sono i soliti discorsi che si possono fare al bar, quando si cerca di parlare male di una determinata categoria di essere umani.

Il problema di questo paper è che non da mai una definizione precisa di cosa sia pensare, argomento molto spinoso che nessuno, nè nella scienza che nelle altre discipline come la filosofia o la psicologia, è riuscito a definire con precisione !

"Cogito ergo sum", diceva Cartesio, ma l'atto di pensare non è ben definibile come camminare, correre , arrampicarsi su di un albero...

Affermare che noi pensiamo e la AI non lo fa, non è così facilmente dimostrabile.

Però, invece, possiamo dimostrare che la Apple ha fatto proprio la figura della volpe e l'uva: ormai sembra irrimediabilmente indietro nella corsa sulla Ai rispetto agli altri giganti del Big Tech, riuscirà a recuperare terreno invece di lamentarsi e trovare scuse?

Grazie dell'attenzione e alla prossima.

Immagine realizzata con Gemini



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2 comments
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Defining what truly is thought is an interesting concept, not a new one either. Do animals think, yes. Do complex algorithms think, not in the formal sense of the word in my opinion. They use prompts to find and integrate information. But is it something that is self aware, I think we're far from that stage.

Then again, it may not matter if we all have a giant nuclear war before Christmas... The world is getting messier by the day. China is probably considering whether the time is right to take back Taiwan with everyone distracted by the Middle East and Ukraine. They know that NATO has limited weapons supplies due to arming Ukraine...

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È vero che è indietro nel campo ai (anzi direi, ha mai fatto qualche passo?) però c'è da dire che effettivamente le ai di adesso sono solamente brave a "imitare" un essere umano, ma è imitazione, non hanno auto coscienza, non sono consapevoli di esistere... Quello sarebbe il prossimo step da fare e sarebbe molto figo arrivarci

È anche vero che se non gli dai un sacco di "token" e spazio di memoria alla lunga tende a perdere il discorso, quello si

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